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Fare rete in agricoltura

29-09-2023 18:57

Magliari Gianpietro

Agro Idee e curiosità fiscali e amministrative, rete, agricoltori, fare rete, cooperative agricole , rete , contratto ,

Fare rete in agricoltura

Fare rete in agricoltura

CONTRATTO DI RETE IN AGRICOLTURA 

 

E' un accordo collaborativo tra imprenditori agricoli che decidono di unire le proprie risorse, competenze e sinergie per perseguire obiettivi comuni. 

Questo tipo di contratto consente loro di lavorare insieme in modo più efficiente, condividendo risorse come macchinari, attrezzature, conoscenze tecniche e commerciali.

 

Conviene fare rete?

 

Attraverso il contratto di rete, le imprese agricole possono ottenere diversi vantaggi, come la riduzione dei costi, l'accesso a nuovi mercati, la condivisione dei rischi e la possibilità di sviluppare progetti innovativi. 

Inoltre, la rete può permettere loro di migliorare la competitività e l'efficienza produttiva, grazie alla specializzazione e alla complementarità delle attività tra i diversi partecipanti.

Anche i rapporti con le banche saranno più marcati, perché magari il fare rete incentiverà il fatturato di entrambi e anche gli utili, per l'abbassamento dei costi.

 

Il contratto di rete in agricoltura viene formalizzato tramite un accordo scritto, nel quale vengono definiti gli obiettivi comuni, le responsabilità di ciascun membro, le modalità di condivisione delle risorse e i meccanismi di gestione e decisione. È importante che il contratto sia redatto in modo chiaro e dettagliato, al fine di evitare controversie future e garantire una collaborazione efficace.

 

Quali sono i requisiti legali per costituire un contratto di rete in agricoltura?

 

I requisiti legali per costituire un contratto di rete in agricoltura possono variare a seconda del paese e delle normative specifiche che regolano questo tipo di accordo. 

 

Tuttavia, di seguito sono elencati alcuni aspetti generali che potrebbero essere richiesti nella costituzione di un contratto di rete in agricoltura:

 

- Scopo e obiettivi: Definire chiaramente l'obiettivo comune della rete agricola, come ad esempio la condivisione delle risorse, l'accesso a nuovi mercati o lo sviluppo di progetti innovativi.

- Partecipanti: Indicare le imprese agricole o gli agricoltori che partecipano alla rete, specificando le loro responsabilità e ruoli all'interno dell'accordo.

- Durata e termini: Stabilire la durata del contratto di rete e le modalità di proroga o di eventuale recesso da parte dei partecipanti.

- Risorse e contributi: Definire le risorse che saranno condivise tra i partecipanti, come macchinari, attrezzature, conoscenze tecniche o finanziamenti. Specificare anche i contributi individuali che ciascun partecipante dovrà fornire alla rete.

- Gestione e decisioni: Stabilire le modalità di gestione e le procedure decisionali all'interno della rete, inclusa la nomina di un coordinatore o di un comitato di gestione.

- Responsabilità e responsabilità legale: Indicare le responsabilità legali di ciascun partecipante e le eventuali limitazioni di responsabilità nel caso di danni o controversie.

- Riservatezza e proprietà intellettuale: Definire le disposizioni sulla riservatezza delle informazioni commerciali e sulla protezione dei diritti di proprietà intellettuale all'interno della rete.

 

 

Ci sono agevolazioni e possibili bandi?

 

Il contratto di rete permette nel lungo periodo anche di unire completamente le attività degli imprenditori che ne fanno parte.

Direttamente in comune accordo si può partecipare a bandi a fondo perduto a livelli, Regionali, Nazionali ed Europei.  

 

 

Esempio di fare rete 

 

Le aziende agricole X di 20 ettari e Z di 15 ettari, al fine di potenziare la propria capacità di innovazione e competitività nel mercato, hanno deciso di collaborare attraverso un programma comune definito. 

In questo contesto, hanno scelto di produrre vino nell'ambito di un contratto di rete, con le seguenti disposizioni:

 

- L'azienda agricola X, oltre alle normali attività di coltivazione dei propri terreni, utilizzerà le proprie macchine agricole all'avanguardia per raccogliere l'uva anche nei 15 ettari di vigneto dell'azienda agricola Z, che a oggi raccoglie a mano con i relativi costi elevati della manodopera. 

 

- L'azienda agricola Z, oltre alle normali attività di lavorazione dell'uva proveniente dai suoi terreni, trasformerà in vino anche l'uva prodotta dall'azienda agricola X. 

 

In questo caso avranno un vantaggio entrambi Z raccoglierà l'uva a macchina a costi più bassi e X trasformerà la sua uva in vino, magari con la produzione di entrambi potrebbero affrontare nuove mercati.  

 

È importante sottolineare che, in conformità a quanto stabilito dall'articolo 2135, comma 3 del Codice Civile, il retista (imprenditore agricolo) dovrà rispettare rigidamente i limiti dell'utilizzo prevalente di risorse o attrezzature normalmente impiegate nella propria attività agricola.

 

A livello Fiscale come bisogna comportarsi? 

 

Dal punto di vista dell'IVA, si verificano due diverse situazioni.

 

A) Ogni retista fattura la propria parte al cliente finale. La porzione di prodotto ritirato da ciascun retista, essendo di origine propria, non genera alcuna operazione rilevante ai fini IVA all'interno della rete. Inoltre, le prestazioni incrociate effettuate dai retisti presso i fondi agricoli non comportano prestazioni di servizi soggette a IVA.

Se i produttori agricoli partecipanti alla rete rientrano nel regime speciale IVA di cui all'articolo 34 del Dpr n. 633/72, possono detrarre l'imposta mediante le percentuali di compensazione.

 

B) Nel caso in cui le imprese retiste conferiscano mandato a una capofila per vendere i prodotti a terzi, la capofila agisce per conto dei mandanti, ma in nome proprio. Di conseguenza, i terzi non hanno alcun rapporto con i mandanti (gli altri retisti).

Quindi, l'impresa capofila vende i prodotti delle altre imprese aderenti al contratto e successivamente trasferisce loro il ricavato della vendita. Se la capofila opera nel regime speciale, potrà applicare correttamente le percentuali di compensazione solo ed esclusivamente per i propri prodotti. Per le cessioni relative ai prodotti dei mandanti (gli altri retisti), la capofila emetterà una fattura e applicherà il regime normale per determinare l'imposta, previa separazione delle attività ai fini IVA, come previsto dall'articolo 36 del Dpr n. 633/72. Questo mandato costituirà una prestazione di servizi nelle relazioni tra le imprese agricole, che emetteranno autonomamente le fatture in base al regime adottato. La fattura dovrà chiaramente includere i riferimenti al mandato o al contratto di rete stipulato.

 

Per quanto riguarda le imposte dirette:

 

La situazione contrattuale della rete agricola, per i soggetti che determinano il reddito agrario secondo l'articolo 32 del TUIR, rientra nell'ambito dell'articolo 33, comma 2, dello stesso TUIR. In un contratto di rete agricola, il terreno utilizzato per l'attività è il risultato della messa in comune di diversi terreni da parte dei soggetti partecipanti alla rete. Pertanto, il reddito agrario contribuisce alla formazione del reddito complessivo di ciascun associato nella misura della sua quota. 

 

Questi chiaramente sono nozioni base è importante sottolineare che la costituzione di un contratto di rete in agricoltura deve essere supportata da consulenti legali o esperti del settore, che possono fornire una consulenza adeguata in base alla normativa specifica del paese o della regione in cui si intende costituire la rete agricola.

 

 

PER OGNI CHIARIMENTO RESTO A COMPLETA DISPOSIZIONE.Â